Pregare il Vangelo della IV Domenica

 


Il primo miracolo raccontato nel Vangelo di Marco è la guarigione di un indemoniato che siede tra le fila dei credenti nella sinagoga di Cafarnao. Sono dure le parole che quest’uomo rivolge a Gesù che sta insegnando: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». Nelle scorse due domeniche abbiamo ascoltato dalla Parola di Dio che il Signore passa e ci chiama, tutti. Dio è qui, si è fatto vicino, incontrabile, lo si può sperimentare in un modo di vivere nuovo, diverso. Egli passa dentro l’ordinarietà delle nostre giornate, ci coglie proprio lì dove viviamo. Il Vangelo racconta tanti incontri che avvengono nello svolgimento delle attività quotidiane proprio perché la relazione con Gesù è una relazione viva, che si incarna nella vita.

Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Che cosa c’entri con noi? Che cosa c’entri con la nostra vita? La nostra fede è qualcosa di più e di diverso dal ‘sapere delle cose’: è il farle diventare vita. Si può ascoltare la Parola di Dio, ricevere i sacramenti, incontrare testimoni credibili del Vangelo, senza entrare in una relazione personale con il Signore, senza che la sua presenza raggiunga il cuore, entri davvero a fare nuova la vita. L’incontro con il Signore può restare qualcosa di intellettuale o di emotivamente coinvolgente, e non diventare un’esperienza di amore che tocca la vita concreta.

Che cosa c’entri Gesù con la mia vita quotidiana? Riconosco la presenza del Signore nelle mie giornate? Riconosco che è vicino, è qui, è con me in tutto quello che vivo? Non solo. Il Signore incide nella mia vita, sul mio modo di pensare, di vedere le cose, di vivere i rapporti? Illumina le mie scelte quotidiane? Il suo insegnamento è un insegnamento che scuote, mette in discussione; la sua Parola non sempre è indolore, perché va a toccare i miei egoismi, gli idoli, le difese. Se però l’accolgo, libera dal di dentro e fa nuova la vita.

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