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Showing posts from February, 2024

Pregare il Vangelo della II domenica di Quaresima: Cerco il tuo volto

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  Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!». Il tuo volto, o Signore, io cerco, non nascondermi il tuo volto . Così recita l’antifona d’ingresso della celebrazione eucaristica odierna, facendoci pregare con le parole del salmo 26, che è un canto di fiducia elevato al Signore che salva nella prova e sostiene nella bufera. La ricerca del volto di Dio è un motivo biblico ricorrente, ed è espresso in modo esemplare nei salmi. In essi l’espressione «cercare il volto del Signore» è spesso sinonimo dell’entrare nel tempio, per celebrare e per fare esperienza della comunione con Dio. Ma l’espressione contiene anche un altro significato, quello del bisogno e della ricerca dell’intimità con Dio mediante la preghiera. È proprio in particolare nella liturgia e nell’orazione personale che a noi uomini è concessa la grazia di intuire quel volto divino che - è vero - non potremo mai direttamente vedere durante la nostra esistenza terrena, ma che Dio ha rivelato, in una forma accessi

Quarto step

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  Siamo arrivati al quarto step del nostro cammino spirituale, e come parlare del cammino interiore senza parlare della andariega de Dios ovvero la “vagabonda” di Dio : Santa Teresa di Gesù? Per Teresa la vita è un cammino continuo e il suo motto era: “ Camminiamo insieme Signore ” (C 26,6)! La preghiera è un cammino che “ porta al cielo ” (V 8,5) e la santità è un cammino di perfezione. Lei stessa è stata una donna sempre in cammino, una sposa che lavora e si consuma per il suo Sposo. Era in cammino per Cristo e per la sua Chiesa. Non troveremo un’altra buona maestra e guida migliore di Teresa! Abbiamo scelto una delle opere meravigliose che ha lasciato al Carmelo e alla Chiesa: il Castello Interiore. È un vero capolavoro, parla del cammino spirituale del cristiano e presenta un itinerario verso il centro dell’anima dove Dio dimora, quindi ci porta a un livello molto profondo di interiorità, ma anche ci proietta verso una logica di “estroversione”, cioè di apertura verso l’esterno
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 Pregare il Vangelo con le Carmelitane di Firenze: Prima Domenica di Quaresima   Gesù è stato battezzato nel fiume Giordano da Giovanni e, uscendo dall’acqua, ha visto i cieli aprirsi, lo Spirito di Dio scendere su di lui e ha sentito la voce del Padre che gli conferma il proprio amore e la sua identità di Figlio amato. Ma appena questo è avvenuto, lo Spirito disceso su di lui subito lo spinge - letteralmente, lo scaccia - nel deserto. È il deserto della sua “quaresima” (i 40 giorni). Gesù entra cioè in una zona d’ombra, perché il deserto è luogo di prova, di tentazione; lì è più che mai presente Satana, il diavolo, menzognero e ingannatore, la cui missione è dividere e separare, soprattutto da Dio. Questo luogo fisico è simbolo di un luogo interiore, di quelle situazioni verso cui a volte la vita ci spinge, in cui siamo posti davanti a noi stessi e a Dio, costretti a stare da soli davanti alla verità di noi, messi “a nudo”. Questa esperienza fa emergere ciò che abita dentro la nost

Incontri ad Arcetri: URGENZA!

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  Lavoro, amici, studio, preghiera, sport, salute, vocazione, svago, famiglia. Cosa metti per prima nella tua vita? Qual è l’ordine delle tue urgenze? Non è possibile generalizzare e trovare un ordine che valga per tutti. L’urgenza è diversa per ciascuno. Ma allora, cosa significa “urgente”? Urgente viene dal verbo urgere, che non ha il participio passato. Si usa il participio presente: urgente. Non è un caso: indica infatti il qui ed ora, un’impellenza. Si usa anche per un’affermazione categorica: urge organizzare il lavoro, urgono medicinali per la popolazione. Si esprime una necessità. E si tratta di qualcosa di esterno. In realtà, si tratta anche di una realtà interna: un sentimento, un senso interno di urgenza, che proviamo in modo connesso al senso di perdere qualcosa di importante,   di non riuscire ad ottenerlo. Temo di perdere una relazione importante, mi do da fare, per recuperarla. Ho un esame, ho paura di non passarlo, per cui lo metto in primo piano e studio. Fa scatta

Pregare il Vangelo della VI Domenica: Lo voglio!

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  Lo voglio, sii purificato! Nella preghiera di oggi, possiamo “restare a mollo” nella volontà di Dio per ciascuno di noi. Possiamo contemplare la volontà di Dio su di noi e sulla nostra vita. C’è una volontà di Dio per ciascuno di noi. Questa volontà è fonte di sicurezza, custodia e fiducia. Possiamo abbandonarci ad occhi chiusi a questa volontà, siamo in buone mani! Sembra uno di quei concetti religiosi da dover inghiottire a forza. La volontà di Dio, appunto. Sembra di doversi un po’ fare violenza, per accettarla. Le immagini e i sentimenti che può suscitare in noi, non sono sempre così positivi come quelli appena descritti. Può infatti evocare in me paura o minaccia, come se questa volontà, sconosciuta e minacciosa, fosse in qualche modo rivale dei miei desideri profondi di felicità. Come se mi chiedesse anzitutto rinuncia e sacrificio rispetto a quei desideri che ho dentro di me. L’immagine che abbiamo di Dio, e dunque della sua volontà, è infatti molto influenzata culturalmen

Pregare il Vangelo della V domenica: Alzati!

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  Su tutta la liturgia della Parola di questa domenica emerge la figura di Dio che si accosta al dolore dell’uomo, al suo limite, e nel suo Figlio Gesù lo condivide e lo trasforma. Gesù è venuto non per i sani, ma per i malati. Egli è venuto per guarire nel profondo ciascuno di noi. La prima guarigione, nel Vangelo di Marco, è quella della suocera di Simone, colpita dalla febbre. Gesù si avvicina a lei e la solleva prendendola per mano: il Signore è un medico premuroso che si china sulla sofferenza – tutta, fisica e interiore – del suo popolo. Egli “risana i cuori affranti e fascia le loro ferite” leggiamo nel salmo responsoriale. Gesù fa alzare la donna. Nella Parola di Dio, nessun termine è usato a caso. Il verbo che l’evangelista utilizza per esprimere l’”alzarsi” della donna è il verbo della risurrezione: è la forza di Cristo che opera, la sua potenza sul male. La sua azione di risanare è un anticipo della risurrezione: la sua guarigione raggiunge tutte le dimensioni della pers