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Showing posts from January, 2024

Pregare il Vangelo della IV Domenica

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  Il primo miracolo raccontato nel Vangelo di Marco è la guarigione di un indemoniato che siede tra le fila dei credenti nella sinagoga di Cafarnao. Sono dure le parole che quest’uomo rivolge a Gesù che sta insegnando: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». Nelle scorse due domeniche abbiamo ascoltato dalla Parola di Dio che il Signore passa e ci chiama, tutti. Dio è qui, si è fatto vicino, incontrabile, lo si può sperimentare in un modo di vivere nuovo, diverso. Egli passa dentro l’ordinarietà delle nostre giornate, ci coglie proprio lì dove viviamo. Il Vangelo racconta tanti incontri che avvengono nello svolgimento delle attività quotidiane proprio perché la relazione con Gesù è una relazione viva, che si incarna nella vita. Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Che cosa c’entri con noi? Che cosa c’entri con la nostra vita? La nostra fede è qualcosa di più e di diverso dal ‘sapere delle cose’: è il farle diventare vita. Si può ascoltare la Parola di Dio, ricevere i s

Terzo step

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  Non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio? ( 1Cor6,19) San Paolo con la sua domanda ci ricorda la nostra condizione di battezzato. Diventando Figli di Dio per adozione, noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo. Questo Spirito – come scrive André Louf nel suo libro "L’uomo interiore”  è uno Spirito continuamente in preghiera, che grida instancabilmente nei nostri cuori: “Abba, Padre!” (Rm8,15) Sembra una cosa scontata, ma non lo è.   Si tratta di ri-scoprire la ricchezza intima che portiamo nel nostro mondo interiore, il nostro tesoro profondo, ovvero Lo Spirito Santo che abita nei nostri cuori. Spesso siamo preoccupati di valutare la nostra preghiera e ci dimentichiamo che lo Spirito che abita in noi in ogni momento veglia e prega per noi e prega in noi. Ciò non deve condurre ad abbassare o diminuire la propria vita di preghiera. La consapevolezza di questo dono accende un fuoco dentro il cuore per un impegno fedele ai momenti

Pregare il Vangelo dellla domenica: seconda domenica del Tempo ordinario

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  La Colletta di questa domenica ci invita a chiedere a Dio di accogliere costantemente la parola di Gesù. In altri termini, utilizzando l’espressione che troviamo nella Prima lettura in relazione a Samuele, potremmo dire che ci invita a “non lasciar cadere a vuoto nessuna parola” di Dio; e sulla scia dell’incontro tra Simone e Gesù che ci viene raccontato nel Vangelo, potremmo anche aggiungere che ci esorta a “non lasciar cadere a vuoto nessuno sguardo” di Dio. Terminato il tempo natalizio, ecco ciò che ci attende nell’ordinarietà quotidiana: l’incontro con il Signore, e l’esperienza della sequela. Incontro e sequela, infatti, come la chiamata dei discepoli, avvengono nella trama degli eventi quotidiani e nei luoghi dove normalmente svolgiamo la nostra vita. Il Signore passa, passa in questa nostra vita, mescolato alle altre persone, alle vicende che viviamo, alle nostre occupazioni. Passa e “fissa lo sguardo su di noi” cioè ci guarda intensamente e in profondità. Questo sguardo

Pregare il Vangelo della domenica: il Battesimo di Gesù

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  Così dice il Signore: « O voi tutti assetati, venite all'acqua, voi che non avete denaro, venite ; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l'orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete...» Sono le parole del profeta Isaia nella prima lettura di questa domenica: siamo assetati, desiderosi di un senso, di qualcosa per cui valga veramente la pena spendere la nostra vita. Siamo assetati di vita piena. Questa sete è segno di una santa insoddisfazione che ci abita e che ci spinge a cercare l’essenziale; eppure, nello stesso tempo, spendiamo il nostro denaro per quello che non sazia. Come trovare una risposta a questa insoddisfazione? Dove attingere l’acqua? Dobbiamo partire proprio dall’essenziale, dal nostro profondo desiderio di essere amati. Amati non per i nostri meriti, ma