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Pregare con i Santi del Carmelo: padre Tito Brandsma

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La preghiera è il momento privilegiato in cui raccoglierci e porci nella luce di Dio. Questa luce illumina il nostro sguardo sulle cose, anche la sofferenza diviene luogo di incontro privilegiato con Colui che custodisce la nostra vita. Riconosciamo il dono di Dio nascosto in ogni evento, in ogni volto. Ci apriamo dunque ad accogliere l'amore di Dio che ci viene incontro in ogni istante, ad ogni respiro. Questa esperienza rasserena il nostro volto,  rilassa la tensione dei nostri tratti, li apre al sorriso. Sperimentiamo il sollievo di essere nelle mani di Dio. Anche il nostro corpo lo avverte. La nostra mente si fa più lucida. Il cuore trova pace. Diveniamo con la nostra presenza gioiosa e rasserenante, un attraente e contagioso annuncio di speranza per chi ci è vicino. Non servire il Signore con sospiri. Con contentezza e con coraggio, mostra come sia vera la Parola del Signore: "Il mio giogo è soave e il mio peso è leggero"...Abbi il sorriso sul tuo volto e guarda alla

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Tito Brandsma

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Niente vi è di più urgente che abbandonarsi del tutto a Dio, che mettersi totalmente nelle sue mani. Nel suo infinito ed incommensurabile amore... Egli vuole riempirci di se stesso, solo se noi desideriamo essere riempiti da Lui e non cerchiamo di chiudere i nostri cuori a Lui, riempiendoli di cose che non sono Lui. Se noi sapessimo svuotare i nostri cuori da ogni cosa, distaccarci da tutto ciò che non è Dio; allora si resterebbe stupiti davanti al lavoro che Dio opera in noi. Se l'uomo fosse profondamente penetrato da questa verità, allora si lascerebbe totalmente assorbire in Dio.  (Tito Brandsma - Introduzione a Groenevald, Carmelicht) Non hanno bisogno di grandi commenti queste parole di Tito Brandsma, ma di un'esperienza. Proviamo a metterci in silenzio, a raccoglierci, e a lasciare andare pensieri e sentimenti. Lasciamo le onde agitate delle preoccupazioni o dei conflitti esteriori o interiori, che stanno nella superficie, per inoltrarci nelle profondità della nostra inte

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Tito Brandsma

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Padre Tito scrive questa poesia nel carcere di Scheveningen, nel 1942, avendo lo sguardo rivolto a Cristo in croce. Esprime l'accoglienza della sofferenza che la vita gli impone, come luogo per unirsi maggiormente a Dio. Nel nostro cammino di preghiera Egli ci indica un luogo molto fecondo per unirci a Cristo e vivere una pace profonda, ed è quello del dolore vissuto non da soli, ma uniti a Cristo, sicuri del suo amore per noi. Arriva a dire: Nel dolore mi sento felice. Sembra paradossale, ma evidentemente l'esperienza del dolore ci spoglia a tal punto che ci unisce all'essenziale. Quando in noi si fa il vuoto, ritroviamo Colui che è sempre presente, Colui che ci è vicino.  O Gesù, quando ti guardo mi sento rivivere. Ti voglio bene. Anche tu mi vuoi bene, come il tuo miglior amico. La tua amicizia mi porta sofferenza. Ma ogni sofferenza va bene per me. Così rassomiglio a te: verrò dove tu abiti. Nel dolore mi sento felice. Non lo chiamo più dolore ma felice occasione  di es

Pregare con i Santi del Carmelo: Madre Maria Candida dell'Eucaristia

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Madre Maria Candida dell'Eucarestia, con le sue parole e la sua esperienza, accende il desiderio di un rapporto con Gesù di unione: io in te, Tu in me, siamo infatti una cosa sola. Questa unione è possibile sempre, in ogni momento della giornata e tra le occupazioni. Non sono necessarie le parole, nè di cambiare qualcosa di se stessi o di sforzarsi per fare qualcosa...E' sufficiente restare con Lui, in sua compagnia. Riposare sul suo Cuore. Rientrare nella stanza del proprio cuore, dove Egli ha la sua dimora. Gesù buono mi attira a riposare sul suo Cuore. Oh, unione bella e forte: il mio cuore sul Cuore di Gesù, la mia anima a contatto con l'Anima immensa di Gesù, mare immenso di luce candidissima. Dopo la Comunione, scendo a gustare questa forte unione nella stanza del mio cuore. Lì mi sento fortemente e dolcemente attratta, perchè lì vi è Gesù che in quel momento è certamente unito corporalmente a me. Ma, anche senza Comunione, andando a Gesù con un semplice slancio dell&

Pregare con i Santi del Carmelo: Madre Maria Candida dell'Eucaristia

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Restare uniti a Lui, con la consapevolezza che Lui è con me, che Lui è presente, che il Signore abita il cuore delle persone che incontro, che Egli è tra noi, nei nostri legami di amore, amicizia e fraternità. Frequentarlo con un pensiero o un semplice slancio del cuore, un semplice sguardo. Questo è il segreto che la Santa ci consegna per essere liberati da ogni altro pensiero o sentimento che a volte ci turba, e per sperimentare così, la gioia del cuore, la forza dello spirito. Teniamo fisso lo sguardo in Lui. E' Gesù stesso che attira a Sè dolcemente il mio spirito, o dal suo tabernacolo o dal mio cuore, specie quando l'ho ricevuto nella santa Comunione. Il mio spirito si solleva a Lui con felicità. Mi sento beata mentre i miei occhi si fissano in Lui. Ma anche se non mi si manifesta, il mio spirito resta sollevato per la fede, semplicemente, verso quella divina presenza che nutre l'intelletto e il cuore, lasciandomi forte, piena di buona volontà, legata al divino volere

Pregare con i Santi del Carmelo: Madre Maria Candida dell'Eucaristia

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La preghiera è il nostro respiro, non dobbiamo sentirci strappati dal rapporto con Dio neppure dai mille impegni, perchè il semplice esercizio di consapevolezza di essere alla sua presenza sarà sufficiente per fare della nostra vita una preghiera e un'adorazione ininterrotta della sua presenza in noi e tra noi. Questo atteggiamento contemplativo trasforma la realtà che viviamo dall'interno, perchè tutto in tal caso sarà occasione di incontro e di unione con Lui. Sapremo scorgere i segni della sua Provvidenza e bontà. Egli infatti è sempre all'opera nella nostra vita e nella storia per ricondurci gradualmente al suo amore, secondo i suoi disegni di misericordia. Egli ci attira in ogni momento a sè. Lasciamoci rapire lo sguardo dal suo, e durante la giornata, ricambiamolo con un semplice slancio del cuore, con un pensiero rivolto a Lui, o ancora con una lucida attenzione al qui ed ora: ogni attimo è infatti pieno della sua presenza, Lui è al nostro fianco e non abbandona mai

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Anastasio Ballestrero

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Il silenzio è il luogo privilegiato per la preghiera. Trovare un luogo silenzioso ci aiuta a raccoglierci e a rientrare in noi stessi, lì ove è possibile il nostro incontro con Dio. Ma proprio perchè questo incontro avviene nella nostra interiorità (siamo tempio di Dio), anche quest'ultima ha bisogno di ritrovare il silenzio, perchè vi possa risuonare il sussurro di Dio in noi. Nel silenzio è possibile ascoltare ed essere ascoltati, ci sono i presupposti di un vero rapporto. Questa relazione con Dio in noi stessi, ci libera da tutto ciò che non è Dio, ed è davvero una liberazione. Siano essi pensieri, preoccupazioni, ragionamenti, spesso ci intrappolano in ritornelli ripetitivi che ci chiudono in noi stessi e che esauriscono le nostre energie. Sono gli ostacoli del cuore che affaticano la nostra relazione con Dio e con gli altri. Per questo quando lasciamo che in noi abiti il silenzio e la pace di Dio, si crea in noi uno spazio per l'ascolto e l'accoglienza dell'altro,

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Anastasio Ballestrero

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Il card. Ballestrero ci descrive in questo testo la preghiera come contemplazione : ovvero silenzioso stare e guardare a Cristo. Si tratta di un atto molto semplice. Così semplice che a volte fa un po' paura, ci sentiremmo più rassicurati con un elenco di cose da fare. Qui invece ci viene proposto semplicemente di stare in modo passivo di fronte a Cristo, fissando in Lui gli occhi del nostro cuore, o in altri termini, la nostra attenzione, la nostra consapevolezza. La nostra interiorità rimane di fronte a Lui. è un atteggiamento interiore possibile per tutti, qualsiasi sia la propria vocazione. Accogliamo dunque l'invito del Signore che ci chiama: "Venite a me!" Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.  Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore,  e troverete ristoro  per le vostre anime.  Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero (Mt 11,25). Signore, che io ti veda! L'atteggiam

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Anastasio Ballestrero

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  La preghiera profonda (con questa espressione sottolineiamo il carattere interiore dell’esercizio di preghiera) è base e fondamento di un rapporto personale con Dio.   Si colloca nei luoghi più intimi della persona. Per entrarvi, ho bisogno anzitutto di silenzio e solitudine. Un’ottima guida verso questi luoghi, in cui Dio trova la sua dimora, è il respiro. Ascoltando il proprio respiro, lo spirito gradualmente trova calma e concentrazione ed è pronto per lasciare un attimo da parte le occupazioni esteriori, per rivolgersi tutto a Dio. S. Maria Maddalena de’ Pazzi testimonia proprio questa esperienza: ella sentiva il Padre che “aspira”, il Figlio che “respira” e lo Spirito Santo che “ispira”. Il Card. Ballestrero, che scegliamo oggi come nostra guida nel cammino di preghiera, parla di respiro di figli . Questo tempo di silenzio ed intimità con il Signore è un vuoto che lascia spazio al movimento della fede: la fiducia nella sua presenza. Dio è presente nella mia vita, si unisce a me

Pregare con i Santi del Carmelo: S. Maria Maddalena de' Pazzi

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Raccoglimento, preghiera e meditazione sono un'urgenza del cuore che si fa tanto più sentire quanto più è veloce il ritmo degli impegni quotidiani. Oggi ancora, come ogni mercoledì, raccogliamo dunque l'invito a tornare alla contemplazione e al silenzio. Lasciamo emergere in noi l'anelito verso Dio. Riconosciamolo come Colui che è amore. Egli viene in noi. Disponiamoci dunque a riceverlo nel silenzio. Amore, amore! O amore, che non sei nè amato nè conosciuto, datti a tutte le creature! Se non trovi dove riposarti, vieni tutto in me che ti accoglierò ben io. (S. Maria Maddalena de' Pazzi)

Pregare con i Santi del Carmelo - S. Teresa di Los Andes

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Nelle pagine del diario di S. Teresa di Los Andes emerge una spiritualità molto austera, tipica del suo tempo (nasce nel 1900 a Santiago). Amare e soffrire è il suo motto, e i suoi appunti sono carichi di propositi, di mortificazione personale per poter appartenere tutta a Dio. Non ci si deve scoraggiare se si scoprisse di non riuscire a seguire Cristo con la stessa modalità che ha aiutato invece la Santa. C'è infatti un punto essenziale che è valido in ogni generazione, e che è il fondamento per l'esperienza di ogni Santo. A noi sta trovare la strada che ci conduce più facilmente a questa esperienza. Ella infatti ci racconta la sua esperienza di preghiera in termini di unione con Dio . Un cuore a cuore . Restiamo dunque in unione d'amore con il Signore. Rimaniamo nel suo amore. è questa la nostra preghiera. Durante l'orazione, ho sentito che il Sacro Cuore si univa al mio. E il suo amore era così grande che ho sentito tutto il mio corpo infiammato di quest'amore (.

Pregare con i Santi del Carmelo: S. Teresa di Los Andes

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  Il nostro cammino di preghiera continua oggi con S. Teresa di Los Andes, una “ragazza quotidiana”, una cristiana di tutti i giorni, come afferma il Papa nel giorno della sua beatificazione nel 1987. Bastano poche parole tratte dal suo diario: sarà questo il pensiero che nutrirà il nostro silenzio, la nostra mente e il nostro cuore durante questa giornata. Dio è Padre, posso affidarmi a Lui in piena fiducia. La nostra preghiera non sarà fatta di altre parole o pensieri, se non da questa presa di consapevolezza. Da questa parola: Padre. Lascio che in me piano piano si faccia spazio, tra possibili resistenze, il sentimento della fiducia e dell’abbandono. Se Lui è mio Padre e conosce il presente, il passato e l’avvenire, perchè non abbandonarmi a Lui in piena fiducia? (Esercizi anno 1916 – S. Teresa di Los Andes)

Pregare con i Santi del Carmelo: Padre Maurizio di Gesù Bambino

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Spunto per la nostra preghiera è oggi l'immagine del vaso di argilla, nella sua fragilità e precarietà. Padre Maurizio ne fa un'esperienza molto forte negli anni della malattia. Debolezza, fragilità, impotenza, insufficienza. Non è l'esperienza solo di un periodo difficile: si tratta della struttura del nostro essere.  Siamo creature. A partire da questa consapevolezza, possiamo ritrovare il nostro più grande punto di forza. Il fatto di non bastare a noi stessi, infatti, ci spinge verso l'altro. Ci spinge alla comunione. Padre Maurizio parla di prodigio di comunione, intrinseco ad ogni debolezza . Nel momento in cui ci sentiamo mancanti, possiamo unirci a Dio, trovare in Lui forza, rifugio, sicurezza. Possiamo rivolegere il nostro sguardo all'interno di questo vaso di argilla, dove si trova il tesoro della presenza fedele del nostro Dio. Egli è presente nella nostra vita, la custodisce nella sua provvidenza. Nel silenzio della preghiera dunque, permettiamoci di sent

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Maurizio di Gesù Bambino

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Ogni settimana un input dalla spiritualità carmelitana sostiene il nostro cammino di preghiera. Prima ancora di rimboccarci le mani e prepararci a grandi sforzi, che dubitiamo pure di riuscire a mantenere nel tempo, possiamo rivolgerci ad una preghiera molto semplice ed essenziale. Si spiega male, perchè a parole sembra quasi banale. Nell'esperienza invece, è appunto, essenziale. Mi raccolgo, e mi predispongo a lasciarmi amare. A ricevere l'amore di Dio per me, per la mia vita, per le situazioni che vivo. Ripetiamo dunque l'esercizio di questa settimana: mi raccolgo, anche solo per pochi minuti nel corso della giornata, e respiro dopo respiro mi lascio amare. Nel silenzio del mio raccoglimento, sperimento il dolcissimo richiamo dell'amore di Dio.  Bisogna che impariamo a lasciarci amare! Arte difficile, ma possibile. Nessuno può accedere al Regno dei cieli se, come un bimbo, non si lascia amare da Dio!  (...) L’uomo, anche quando è affetto da molti mali, non può venire

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Maurizio di Gesù Bambino

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  Questa settimana, i nostri Santi Carmelitani ci invitano a fare un'esperienza di preghiera, che non è questa volta nè di dialogo con Dio, nè di richiesta o intercessione. Ci sono infatti diversi modi per restare in compagnia del nostro Signore. Padre Maurizio ci invita a restare nella preghiera come tempo e spazio in cui mi predispongo a ricevere l'amore di Dio. Questo amore mi avvolge in ogni momento, ma nella preghiera posso risvegliarne la consapevolezza: posso permettermi, tra i vari impegni e preoccupazioni della giornata, di accorgermene e prestarci attenzione. Nel silenzio, rimango alla sua presenza, sapendo che Egli mi ama, e ama tutte le creature. Del suo amore è piena ogni realtà, ogni persona, ogni situazione. Ad ogni respiro, ricevo la vita che Dio mi dona, ad ogni istante, nel suo amore. Ne ricevo così conforto, pace profonda, sostegno.  Padre Maurizio, scrive queste parole mentre una grave malattia lo consuma, con molto dolore e sofferenza. Descrive così come an

S. Elisabetta della Trinità

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Oggi la Chiesa celebra la memoria di S. Elisabetta della Trinità. Questa Santa Carmelitana ci accompagna nel cammino del cuore, per incontrarci con Cristo, che trova in noi la sua dimora, per rimanere uniti a Lui, e trovare in questo tutta la nostra gioia. «Rimanete in me» (Gv 15, 4). E’ il Verbo di Dio che dà questo ordine, che esprime questa volontà. Rimanete in me, non per alcuni istanti, alcune ore che devono passare, ma “rimanete…” in modo permanente, abituale. Rimanete in me, pregate in me, adorate in me, amate in me, soffrite in me, lavorate, agite in me. Rimanete in me per essere presenti ad ogni persona o ad ogni cosa, penetrate sempre più in questa profondità. È proprio lì la ”solitudine dove Dio vuole attirare l’anima per parlarle”, come cantava il profeta. (Os 2, 14).   Ma per intendere questa parola totalmente misteriosa, non bisogna fermarsi per così dire alla superficie, occorre entrare sempre più nell’Essere divino attraverso il raccoglimento. «Proseguo la mia corsa»,

Pregare con i Santi del Carmelo: padre Maurizio di Gesù Bambino

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  Anche oggi attingiamo dall'esperienza dei Santi del Carmelo per nutrire il nostro cammino di preghiera. L'esperienza di Padre Maurizio, raccontata nel suo diario spirituale "L'ostrica perlacea", ci testimonia che ci sono momenti nella vita in cui non siamo in grado neppure di formulare una preghiera.  Egli infatti percorre il calvario di una lunga malattia che lo debilita fisicamente. Ma lo rafforza spiritualmente. E la sua forza, in questa esperienza di assoluta impotenza, sta in un abbandono nella preghiera stessa di Cristo, nel stringersi al suo Cuore, per unirsi al suo dialogo con il Padre. Neppure la sofferenza e la malattia sono di ostacolo alla preghiera. Di fatto, padre Maurizio non riesce più a pregare, fa fatica: manca la concentrazione, manca la forza fisica e morale. La malattia lo mette "a terra".  Ecco però che una strada nuova si apre, e questa strada è aperta anche per noi. Possiamo disporci già ora a un'apertura del cuore. Un cuore

Pregare con i Santi del Carmelo: Padre Maurizio di Gesù Bambino

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  Padre Maurizio racconta nelle pagine del suo diario spirituale "L'ostrica perlacea" il percorso della sua anima con Dio nel corso di una malattia che lo condurrà alla morte. Tale esperienza è per noi molto preziosa, perchè come avvviene spesso nelle prove della vita, padre Maurizio giunge all'essenziale della vita e dell'esperienza di fede. In questo giorno, in cui siamo chiamati alla Santità, possiamo dunque raccoglierci nella preghiera risvegliando in noi questa consapevolezza: tutti è colmo dell'amore di Dio. E con questa consapevolezza, lasciare che questo amore penetri sempre più nel profondo del nostro essere. Tutto è amore” ripetevo con rinnovata convinzione. E godevo nel sorprendermi con queste parole sulle labbra, salite dalle profondità del cuore. Erano la forma verbale della constatazione che tutto è colmo dell’amore di Dio. ( 30 settembre 1996 – Padre Maurizio di Gesù Bambino – L’ostrica perlacea)