Pregare il Vangelo della V domenica: Alzati!

 


Su tutta la liturgia della Parola di questa domenica emerge la figura di Dio che si accosta al dolore dell’uomo, al suo limite, e nel suo Figlio Gesù lo condivide e lo trasforma.

Gesù è venuto non per i sani, ma per i malati. Egli è venuto per guarire nel profondo ciascuno di noi. La prima guarigione, nel Vangelo di Marco, è quella della suocera di Simone, colpita dalla febbre. Gesù si avvicina a lei e la solleva prendendola per mano: il Signore è un medico premuroso che si china sulla sofferenza – tutta, fisica e interiore – del suo popolo. Egli “risana i cuori affranti e fascia le loro ferite” leggiamo nel salmo responsoriale.

Gesù fa alzare la donna. Nella Parola di Dio, nessun termine è usato a caso. Il verbo che l’evangelista utilizza per esprimere l’”alzarsi” della donna è il verbo della risurrezione: è la forza di Cristo che opera, la sua potenza sul male. La sua azione di risanare è un anticipo della risurrezione: la sua guarigione raggiunge tutte le dimensioni della persona, è una guarigione profonda che salva, che libera l’uomo dal male e ridona nuova vita.

Una volta guarita, la donna si mette a servire Gesù e gli apostoli. La guarigione data da Gesù si traduce poi nella carità: il bene ricevuto diventa bene donato agli altri.

Il Signore entra nella nostra casa per guarirci dalle nostre malattie. Il nostro limite è lo spazio in cui Dio manifesta la sua potenza salvatrice. Egli vi entra per ridare vita e per trasformare la vita, facendola diventare strumento di cura per gli altri. 

sr Sara della Trinità

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