Pregare il Vangelo della VI Domenica: Lo voglio!
Lo voglio, sii
purificato!
Nella preghiera
di oggi, possiamo “restare a mollo” nella volontà di Dio per ciascuno di noi. Possiamo
contemplare la volontà di Dio su di noi e sulla nostra vita. C’è una volontà di
Dio per ciascuno di noi. Questa volontà è fonte di sicurezza, custodia e
fiducia. Possiamo abbandonarci ad occhi chiusi a questa volontà, siamo in buone
mani!
Sembra uno di
quei concetti religiosi da dover inghiottire a forza. La volontà di Dio,
appunto. Sembra di doversi un po’ fare violenza, per accettarla. Le immagini e
i sentimenti che può suscitare in noi, non sono sempre così positivi come
quelli appena descritti. Può infatti evocare in me paura o minaccia, come se
questa volontà, sconosciuta e minacciosa, fosse in qualche modo rivale dei miei
desideri profondi di felicità. Come se mi chiedesse anzitutto rinuncia e
sacrificio rispetto a quei desideri che ho dentro di me. L’immagine che abbiamo
di Dio, e dunque della sua volontà, è infatti molto influenzata culturalmente,
nonchè a livello personale dalle esperienze affettive avute fin dai primi anni
d’età con le persone di rifermento, che ci hanno cresciute, e che sono sempre,
per forza di cose (siamo infatti essere umani!) positive in certi aspetti, un
po’ mancanti o deboli per altri. Ma qual è la vera immagine di Dio, qual è
veramente la sua identità e la sua volontà sulla mia persona?
La Parola di Dio
ce lo rivela a chiare lettere, con forza, senza motivo di dubbio.
Lo voglio, sii
purificato!
Voglio che tu sia
puro. Non perfetto! Puro: integro, pienamente uomo, pienamente donna.
Integro nel
corpo: il corpo è quel tempio santo che ci viene dato per amare e per servire.
Dio non vuole la malattia. Anzi, la cura del corpo trova anch’essa il suo posto
nel cammino spirituale e umano di ciascuno di noi. La cura del nostro corpo e
di quella dell’altro, nei suoi bisogni e nella sua fragilità. La malattia,
quando arriva, non è voluta da Dio, ma è il segno che siamo creature, fragili,
ma sempre nelle mani del nostro Creatore, che ha cura di noi.
Integro nelle
relazioni: il rapporto con Dio ci restituisce a noi stessi e agli altri. Ci
apre alla relazione con l’altro. Paure, ferite, chiusure, possono averci un po’
isolati. Ecco che un autentico cammino di relazione con il Signore, ci
riabilita anche al rapporto con l’altro, è uno dei primi frutti: ci apre alla
fiducia, alla comunicazione, al contatto con gli altri.
E Dio non è
rivale al nostro più profondo desiderio di felicità. Anzi, come vediamo in
questa pagina del Vangelo, è il nostro primo alleato, che prende il nostro
posto di esclusione e isolamento, pur di fare spazio a noi. È infatti Gesù che
si ritrova ora fuori dalla città, dove prima era relegato il lebbroso a causa
della sua malattia. È Gesù ora che abita quel deserto in cui mi trovavo io, nel
mio isolamento e dolore. Egli riabilita anche quel luogo di dolore, lo
santifica, e al contempo permette, vuole, che io occupi nella vita il posto
della vera comunione, con Lui, e con gli altri.
sr Marta del Verbo di Dio
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