Pregare con i Santi del Carmelo: padre Maurizio di Gesù Bambino


Ogni settimana un input dalla spiritualità carmelitana sostiene il nostro cammino di preghiera. Prima ancora di rimboccarci le mani e prepararci a grandi sforzi, che dubitiamo pure di riuscire a mantenere nel tempo, possiamo rivolgerci ad una preghiera molto semplice ed essenziale. Si spiega male, perchè a parole sembra quasi banale. Nell'esperienza invece, è appunto, essenziale. Mi raccolgo, e mi predispongo a lasciarmi amare. A ricevere l'amore di Dio per me, per la mia vita, per le situazioni che vivo.

Ripetiamo dunque l'esercizio di questa settimana: mi raccolgo, anche solo per pochi minuti nel corso della giornata, e respiro dopo respiro mi lascio amare. Nel silenzio del mio raccoglimento, sperimento il dolcissimo richiamo dell'amore di Dio. 

Bisogna che impariamo a lasciarci amare! Arte difficile, ma possibile. Nessuno può accedere al Regno dei cieli se, come un bimbo, non si lascia amare da Dio!  (...) L’uomo, anche quando è affetto da molti mali, non può venire definito dalla massa dei suoi mali; in lui rimangono enormi capacità di bene, che possono essere suscitate dall’amore e dai suoi dolcissimi richiami. (...)

L’abisso del mio essere è scosso dalla presenza forte e innamorata di Gesù. Un amore irresistibile l’ha spinto fino nei meandri più complessi del mio cuore, nelle pieghe più riposte, nelle voragini più profonde, nei punti più desolati del mio spirito. Ha compiuto una sorta di “discesa negli inferi” personale, dove scuotere le assopite risosrse del cuore e trascinare alla verità e alla luce la mia persona, un po’ stordita dalla complessità delle forze che la trattengono prigioniera di se stessa.

(31 luglio 1997 – Padre Maurizio di Gesù Bambino – L’ostrica perlacea)

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