Pregare con i Santi del Carmelo: padre Anastasio Ballestrero

 


La preghiera profonda (con questa espressione sottolineiamo il carattere interiore dell’esercizio di preghiera) è base e fondamento di un rapporto personale con Dio.  Si colloca nei luoghi più intimi della persona. Per entrarvi, ho bisogno anzitutto di silenzio e solitudine. Un’ottima guida verso questi luoghi, in cui Dio trova la sua dimora, è il respiro. Ascoltando il proprio respiro, lo spirito gradualmente trova calma e concentrazione ed è pronto per lasciare un attimo da parte le occupazioni esteriori, per rivolgersi tutto a Dio. S. Maria Maddalena de’ Pazzi testimonia proprio questa esperienza: ella sentiva il Padre che “aspira”, il Figlio che “respira” e lo Spirito Santo che “ispira”. Il Card. Ballestrero, che scegliamo oggi come nostra guida nel cammino di preghiera, parla di respiro di figli. Questo tempo di silenzio ed intimità con il Signore è un vuoto che lascia spazio al movimento della fede: la fiducia nella sua presenza. Dio è presente nella mia vita, si unisce a me in ogni istante, Egli è l’unico mio Bene. Al movimento di una sempre rinnovata speranza, che ravviva in noi il desiderio e la certezza di un bene più grande che ci supera. Al movimento della carità, è l’amore infatti che ci unisce: Io in te, Tu in me, Signore, siamo infatti una cosa sola.

 

"La preghiera, intesa come vita di fede e di amore, non è un mezzo o un episodio, ma è il nostro respiro di figli.

Forse non valorizziamo abbastanza questa realtà: quando prego, rendo attuale il dono delle fede, speranza e carità, ricevuto in germe nel Battesimo.

La fede è un profondo e inesauribile dinamismo, mediante il quale la nostra intelligenza viene colmata dalla conoscenza del Signore. Conoscere il Padre e conoscere il Figlio sta alla radice dell’incontro interpersonale.

Con la conoscenza si sviluppa il desiderio. Il bisogno di Dio, di vedere, di incontrare il Signore è sollecitato in noi dalla speranza. Conoscendo Dio come unico nostro Bene, trasferiamo nella nostra vita questo orientamento a Lui. È un movimento che sorregge continuamente la vera preghiera. (...)

La carità è il momento più definitivo: quello dell’amore, l’unico che resterà in Paradiso, dove l’incontro si placherà nel reciproco possesso, dove saremo posseduti da Dio e possederemo Dio, con la forza dell’unico Spirito, nel quale diveneteremo uno."

(Card. A. Ballestrero – Fermati e prega)

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