Pregare con i Santi del Carmelo: padre Maurizio di Gesù Bambino

 


Anche oggi attingiamo dall'esperienza dei Santi del Carmelo per nutrire il nostro cammino di preghiera. L'esperienza di Padre Maurizio, raccontata nel suo diario spirituale "L'ostrica perlacea", ci testimonia che ci sono momenti nella vita in cui non siamo in grado neppure di formulare una preghiera. 

Egli infatti percorre il calvario di una lunga malattia che lo debilita fisicamente. Ma lo rafforza spiritualmente. E la sua forza, in questa esperienza di assoluta impotenza, sta in un abbandono nella preghiera stessa di Cristo, nel stringersi al suo Cuore, per unirsi al suo dialogo con il Padre. Neppure la sofferenza e la malattia sono di ostacolo alla preghiera.

Di fatto, padre Maurizio non riesce più a pregare, fa fatica: manca la concentrazione, manca la forza fisica e morale. La malattia lo mette "a terra". 

Ecco però che una strada nuova si apre, e questa strada è aperta anche per noi. Possiamo disporci già ora a un'apertura del cuore. Un cuore unito alla preghiera di Cristo in noi. 

Raccogliamoci dunque in noi stessi, nel silenzio, e ad ogni respiro "molliamo la presa" per abbandonarci alla vita di Cristo in noi.

Anche la fatica di formulare una preghiera è divenuta per me una grazia particolare: Tu puoi pregare silenziosamente e perennemente in me, perchè io mi possa abbandonare fiduciosamente al tuo perenne dialogo con il Padre e apprendere una più profonda arte della preghiera. Insegnami, Signore, a lasciarmi cullare sull’onda degli eventi della storia per scoprire il tuo Cuore. Voglio utilizzare le mie sofferenze come apertura costante del mio cuore, come ferite che aprano continui varchi al passaggio della tua grazia (...).

(9 settembre 1996 – Padre Maurizio di Gesù Bambino – L’ostrica perlacea)

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