S. Elisabetta della Trinità



Oggi la Chiesa celebra la memoria di S. Elisabetta della Trinità. Questa Santa Carmelitana ci accompagna nel cammino del cuore, per incontrarci con Cristo, che trova in noi la sua dimora, per rimanere uniti a Lui, e trovare in questo tutta la nostra gioia.

«Rimanete in me» (Gv 15, 4). E’ il Verbo di Dio che dà questo ordine, che esprime questa volontà. Rimanete in me, non per alcuni istanti, alcune ore che devono passare, ma “rimanete…” in modo permanente, abituale. Rimanete in me, pregate in me, adorate in me, amate in me, soffrite in me, lavorate, agite in me. Rimanete in me per essere presenti ad ogni persona o ad ogni cosa, penetrate sempre più in questa profondità. È proprio lì la ”solitudine dove Dio vuole attirare l’anima per parlarle”, come cantava il profeta. (Os 2, 14).

 Ma per intendere questa parola totalmente misteriosa, non bisogna fermarsi per così dire alla superficie, occorre entrare sempre più nell’Essere divino attraverso il raccoglimento. «Proseguo la mia corsa», esclamava San Paolo (Ef 3, 12); dobbiamo scendere così, ogni giorno in questo sentiero dell’Abisso che è Dio; lasciamoci scivolare lungo questo pendio in una fiducia tutta piena d’amore. «Un abisso chiama l’abisso» (Sal 41, 8). È là in quelle profondità che avverrà l’urto divino, che l’abisso del nostro niente, della nostra miseria, si troverà a tu per tu con l’Abisso della misericordia, dell’immensità del tutto di Dio. È là che noi troveremo la forza di morire a noi stessi e che, perdendo la nostra traccia, saremo cambiati in amore... 



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