Pregare il Vangelo della III domenica di Quaresima: Ci crediamo?

 


Siamo arrivati quasi a metà del nostro cammino di Quaresima. La liturgia di oggi ci offre un brano dal Vangelo di Giovanni (Gv 2: 13-25), nel quale Gesù scaccia tutti fuori dal tempio, sparpaglia il denaro dei cambiavalute, rovescia le tavole, e dice ai venditori di colombi: «Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». Gesù era arrabbiato? Forse. Non sappiamo in che tonalità di voce abbia detto queste frasi, ma la cosa certa è che Gesù era pieno di zelo, Egli infatti è un “Dio geloso” (Es 20) per la sua casa, la casa del suo Padre.

Il gesto di Gesù nel tempio di Gerusalemme vale anche per il nostro tempio interiore, ovvero il nostro cuore. Gesù vuole spiegare cosa può stare o non può stare nella nostra interiorità, nel nostro “Castello Interiore” direbbe S. Teresa di Gesù.

«Portate via di qui queste cose; smettete di fare della casa del Padre mio una casa di mercato». Sembra che Gesù sia molto chiaro nel dire che in questa casa del Padre, nel nostro cuore, non ci debba essere disordine di cose, monete, colombe … La casa del Padre, il nostro cuore, dovrebbe essere ordinato, pulito, vuoto, per essere riempito della Sua Presenza. Il tuo cuore, il luogo della dimora di Dio, non è un posto di mercato, dove tu dai qualcosa a Dio (una Messa, un'offerta, una candela, un fioretto, un sacrificio...) perché lui in cambio dia qualcosa a te. Nel tuo “Castello Interiore” non possono stare i sentimenti “del mercato” e la logica della compravendita secondo la quale anche Dio dà qualcosa solo se lo si paga. Così siamo solo dei cambiavalute e Gesù rovescerà il nostro tavolo. Il nostro rapporto con Dio, infatti, non è uno scambio di favori, bensì una relazione di amicizia e di amore gratuito.

Gesù caccia via i venditori degli animali che servivano per il sacrificio dell’espiazione dei peccati. Questo gesto fa pensare che Gesù voglia liberarci dai sensi di colpa inutili che tante volte portiamo nel cuore, quando pensiamo di essere inadeguati, indegni, che dobbiamo in qualche modo aggiustarci per accedere alla presenza di Dio, e quindi cerchiamo dei sacrifici da offrire. Questi sensi di colpa pare che Gesù voglia metterli in discussione e cacciarli via. I sensi di colpa infatti chiudono il rapporto con Dio, invece il senso del peccato è un’altra cosa, è un sentimento sano che ci apre all’amore di Dio, ci porta alla verità e non ci obbliga a fare offerte e sacrifici.  

Gesù caccia tutti fuori, rovescia le tavole dei venditori …  Mi chiedo: se Gesù entrasse in casa mia, se io, oggi, Lo ospitassi nel mio cuore, nel mio “Castello Interiore”, cosa rovescerebbe a terra e cosa caccerebbe fuori dei miei piccoli o grandi idoli?

 

Approfittiamo del tempo di Quaresima e invitiamo Gesù, anzi, apriamo a Gesù che bussa alla nostra porta e facciamo insieme a Lui il giro della nostra casa per fare ordine e lasciarci abitare solo dall’Essenziale. Lui ci conosce molto bene e comprende le nostre ansie e le paure, le dipendenze e gli attaccamenti. Solo Lui, Gesù, può rendere il nostro cuore un tempio dignitoso di Dio, libero da ogni disordine. Ci crediamo?

Sr Dina della Santa Famiglia

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