Pregare il Vangelo della V domenica di Quaresima: VOGLIAMO VEDERE GESU'

 


Ci si avvicina alla Pasqua, all’”ora” di Gesù, secondo il linguaggio dell’evangelista Giovanni. È l’ora della sua passione e della sua morte. Quell’ora di cui alle nozze di Cana aveva detto alla madre: “La mia ora non è ancora giunta”, quell’ora che aveva annunciato come vicina e verso la quale andava con determinazione, è arrivata.

Si trovano a Gerusalemme per la festa di Pasqua alcuni greci, appartenenti cioè alle genti, dunque pagani. Vogliono incontrare Gesù perché avranno sentito parlare di lui quale maestro autorevole e profeta. In Giovanni il verbo vedere ha un significato più profondo del semplice “riuscire a vedere”: essi desiderano incontrarsi con Gesù per conoscerlo. Rappresentano tutti coloro che cercano Gesù, cercatori del suo vero volto, tra i quali ci siamo anche noi che leggiamo il Vangelo. Lo vedranno, tra poco, questo volto. La vita di Gesù sta volgendo alla fine, ormai i sommi sacerdoti hanno preso la decisione di condannarlo a morte. È arrivata l’ora della gloria, cioè della manifestazione del suo amore vissuto all’estremo per tutti gli uomini. La gloria è il rivelarsi della divinità, lo splendore dell’essere di Dio, già presente in Gesù, nei suoi gesti, nelle sue parole, anche se velata dall’umiltà della sua condizione umana. Nell’ora della morte in croce, essa sarà rivelata in pienezza: Gesù dà la vita per l’umanità intera perché essa possa non essere più schiava della morte e avere la vita. Rivela che Dio è amore: amore totale, gratuito, incondizionato. Questa è la risposta di Gesù a chi vuole vederlo. Innalzato, attirerà tutti a sé: Gesù crocifisso attira perché, guardandolo, vediamo la massima manifestazione dell’amore. Il nostro cuore è capace di riconoscere quando l’amore è vero, e l’amore attrae. Gesù mi attira con la bellezza dell’amore.

Gesù lo si vede nell’amore, riconoscendo i segni della sua gloria nella sua passione e morte. Egli l’attraversa e giunge alla rinascita; la sua morte sarà feconda, fonte di vita nuova, come il chicco che morendo sotto terra dà origine ad una nuova pianta e moltiplica i suoi semi. Gesù lo si vede nella sua passione e morte, ma anche nelle nostre piccole e grandi passioni e morti per amore, che comportano fatica e dolore, ma generano frutti di vita per noi e per gli altri.


Sr Sara della Trinità

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