Pregare con i Santi del Carmelo: padre Anastasio Ballestrero


Il silenzio è il luogo privilegiato per la preghiera. Trovare un luogo silenzioso ci aiuta a raccoglierci e a rientrare in noi stessi, lì ove è possibile il nostro incontro con Dio. Ma proprio perchè questo incontro avviene nella nostra interiorità (siamo tempio di Dio), anche quest'ultima ha bisogno di ritrovare il silenzio, perchè vi possa risuonare il sussurro di Dio in noi. Nel silenzio è possibile ascoltare ed essere ascoltati, ci sono i presupposti di un vero rapporto. Questa relazione con Dio in noi stessi, ci libera da tutto ciò che non è Dio, ed è davvero una liberazione. Siano essi pensieri, preoccupazioni, ragionamenti, spesso ci intrappolano in ritornelli ripetitivi che ci chiudono in noi stessi e che esauriscono le nostre energie. Sono gli ostacoli del cuore che affaticano la nostra relazione con Dio e con gli altri. Per questo quando lasciamo che in noi abiti il silenzio e la pace di Dio, si crea in noi uno spazio per l'ascolto e l'accoglienza dell'altro, e la comunione si rende possibile. Ma come creare questo vuoto in noi? Abbiamo bisogno di darci del tempo, per accettare che in noi ci sono pensieri e passioni, che però possiamo scegliere di mettere in sospeso per un po', per rimanere in compagnia con Dio, e con Lui solo.

Il silenzio monastico è un itinerario di libertà spirituale formidabile. Il silenzio garantisce la carità, è il silenzio che garantisce la preghiera, è il silenzio che garantisce quella solitudine che bisogna rispettare. Ma è anche il silenzio che acuisce in noi le ragioni della comunione, gli inviti alla fraternità e che ci aiuta a essere un cuor solo e un'anima sola.

(Ballestrero - Il mio bene sei tu Signore)

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