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Showing posts from June, 2024

Pregare il Vangelo della XIII domenica: SII GUARITO DAL TUO MALE

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Mc5,21-43 In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male. E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi disce

Pregare il Vangelo della XII domenica

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Mc 4, 35-41 In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: "Passiamo all'altra riva". E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui. Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: "Maestro, non t'importa che siamo perduti?". Si destò, minacciò il vento e disse al mare: "Taci, calmati!". Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: "Perché avete paura? Non avete ancora fede?". E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: "Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?". La vita chiede di prendere dei rischi, lasciando la propria zona comfort e passando ad un'altra riva. Questi passaggi potremmo farli da soli, contando solo sulle nostre forze. Oppure possi

Step numero 7

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  Siamo al centro delle Terze Mansioni del Castello Interiore. In queste stanze Teresa parla a chi ha deciso di mettersi in cammino e ha superato le seconde dimore attraversando il combattimento e la lotta contro le cose e i rapporti che vogliono prendere il posto di Dio, Ella dice: “A coloro che per la misericordia di Dio sono usciti vittoriosi da queste lotte e che, aiutati dalla perseveranza, sono entrati nelle terze mansioni, che cosa diremo, se non: Beato l’uomo che teme il Signore?” (3M 1). Infatti è “beato” colui che ha superato la lotta con determinazione e con la decisione di non uscire più dal proprio “Castello interiore”; è felice chi è fortemente intenzionato a non interrompere mai più il rapporto d’amore che lo lega al suo Dio. Si tratta di persone ormai decise sulla via del bene, le quali “per nulla al mondo commetterebbero un solo peccato (mortale) e, molte di esse, neppure un peccato veniale avvertito” (3M 1,5 e 1,69) . Le Terze Dimore rappresentano, per moltissim

150 anni - una storia di santità 23: LA MORTE E LA BEATIFICAZIONE

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La santità consiste nel diventare finalmente quello che siamo chiamati ad essere, immagine vivente del nostro Dio, aperti alla vita dello Spirito d'amore che vive in noi e ci dona ad ogni istante di partecipare alla vita divina, unendoci a Cristo, facendoci figli amati del Padre. Questa unione di tutto noi stessi con Cristo è vera in ogni momento, l'amore è tenace e davvero nulla ci può separare dall'amore di Cristo, neppure la malattia e la morte, che in Cristo possiamo vivere con un ampio respiro di speranza e con grande consolazione. In Cristo la morte è sempre la porta ad una vita nova, eterna. Davvero la speranza è immortale, la fede è l'unico sostegno, l'amore può capovolgere il mondo. Fidente nell'aiuto di Dio, con il suo Fiat nel cuore e sul labbro, saliva il suo calvario, lentamente moriva: e nessuno capiva il suo stato, neppure i medici che prendevano per nervoso ciò che altro non era che una profonda sofferenza cagionata dal riprodursi del tumore. Ell

Pregare il Vangelo della domenica: Mc 4:26-34

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  Con il brano di oggi entriamo in quella parte del Vangelo di Marco che è tutta dominata dall’insegnamento in parabole di Gesù, dato attraverso paragoni tratti dalla vita vissuta: racconti concreti che cercano di esprimere qualcosa del mistero di Dio, immagini vive che si imprimono negli occhi, nella mente, nella memoria rinviando a realtà più profonde. Le due parabole che ascoltiamo oggi hanno un comune sfondo: un campo, un seme, dei seminatori. Immagini della forza di Dio, che è presente nella storia e la trasforma dall’interno, al di là di ogni apparenza e di ogni nostra aspettativa. Il suo disegno si compie, ben al di là della nostra impazienza. Il seme deve essere coperto dalla terra, avvolto dal buio; deve marcire, disfarsi. Per un lungo periodo il seminatore non vede alcun segnale, ma proprio da lì, a suo tempo, nasce la vita. È la pazienza della fede: accogliere il mistero dell’opera silenziosa di Dio che agisce in ogni cosa. Il seme sprigiona da sé una forza inarrestabil

150 anni - una storia di santità 22: LA MALATTIA

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Il dolore e la malattia fanno parte della vita. Il rapporto con il Signore ci conduce a una profonda riconciliazione con questa realtà necessariamente fragile della nostra vita. Non c'è motivo di evaderla o di averne paura, siamo infatti nelle sue mani. Anzi, questi luoghi del nostro dolore, in cui più corriamo il rischio di sentirci abbandonati, sono quelli in cui facciamo esperienza in modo vitale ed essenziale della presenza di Dio nella nostra vita. Acquistiamo una profondità nel nostro rapporto con la vita stessa, che poi ci aiuta a vivere più intensamente i momenti di gioia. I luoghi del nostro dolore, il nudo legno delle nostri croci, non sono luoghi di abbandono, perchè lì incontriamo la persona di Cristo, che condivide con noi la passione e si dona a noi nell'atto più totale del suo amore.  Un tumore colpì Bettina. Ma ella non si lamenta, non si rattrista. Prega, e generosamente si abbandona al Signore che la prepara al supremo distacco. "Da tanti anni non provavo

Pregare il Vangelo della domenica: E' FUORI DI SE'!

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  Il regno che Gesù è venuto ad inaugurare è davvero l’ingresso di un nuovo “mondo” nel nostro mondo, l’instaurarsi di un nuovo modo di giudicare le cose e di creare legame con tutto: con la realtà che si vive, con ciò che si possiede, con gli affetti che si provano. È l’avverarsi di quello sguardo nuovo di cui parla s. Paolo nella seconda lettura, uno sguardo che non si “fissa” sulle cose visibili, che sono «di un momento», cioè hanno una consistenza relativa, ma su quelle invisibili, «eterne», che sono espressione di quella realtà vera, autentica, che è Dio. Questa grande novità emerge nel Vangelo di oggi a proposito dei rapporti familiari, di parentela, che costituiscono un ambito molto personale della nostra esperienza. Nel brano possiamo notare una contrapposizione tra l’atteggiamento scettico e preoccupato dei parenti di Gesù – «è fuori di sé», dicevano – e l’atteggiamento invece delle persone che stavano attente ad ascoltare Gesù. Questo atteggiamento offre al Signore la possi

150 anni - una storia di santità 21: IL DISCERNIMENTO

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Il cammino spirituale è un esercizio di riscoperta di noi stessi alla luce di Dio: per questo il nostro sguardo diviene sempre più lucido riguardo ai movimenti dell'anima, sempre più attento e consapevole di ciò che abita mente e cuore. Anelando con la totalità di se stessi a Dio, assumiamo gradualmente i tratti del suo Volto, assomigliamo sempre più a Colui che amiamo, e tutto ciò che in noi non è di Dio, viene gradualmente convertito e consegnato a Lui. Questo sguardo che acquistiamo verso noi stessi, diviene poi sguardo di comprensione e accoglienza anche per il mistero che abita l'anima di chi ci è affianco. Il cammino spirituale ci rende sempre più prossimi all'altro. In chi ci sta di fronte possiamo infatti intuire la stessa chiamata a venire alla luce di Dio. Ogni anima anela a rispondere ai dolci richiami di Dio, che vuole rigenerare a vita nuova. Il discernimento degli spiriti non sembra un privilegio estraneo alla Madre Teresa Maria della Croce. Conosceva la via s

Pregare il Vangelo: CORPUS DOMINI

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  Dio fedele, che nutri il tuo popolo con amore di Padre, ravviva in noi il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene: fa’ che sostenuti dal sacramento del Corpo e Sangue di Cristo, compiamo il viaggio della nostra vita, fino ad entrare nella gioia dei santi, tuoi conviviali alla mensa del regno.   Il desiderio di te, fonte inesauribile di ogni bene . È il desiderio che abbiamo nel cuore, la fame che dimora in noi. Tutto ciò a cui l’uomo anela di bello, buono, vero, puro, limpido, ha un nome: Dio. Ma ancor prima del nostro desiderio di te, Signore, c’è il tuo desiderio di noi. Desiderio di comunione, condivisione di vita. Un desiderio talmente grande che ti sei fatto uomo perché non andassimo perduti, per ritrarci a te; così forte che hai dato la tua vita per noi. L’hai data sulla croce; l’hai data e continui a darla nel tuo corpo e nel tuo sangue. È il cibo che dà a noi la vita piena. I gesti di Gesù durante l’ultima cena, benedire, spezzare e distri